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mercoledì 13 luglio 2011

Q

qṷajà v.intr. 1. rifl. del sangue: quajatə lu sanghə. 2. di progetto, venire a capo, a maturazione: s’à da quajà, bisogna decidere, scendere all’atto pratico.
quajatə agg. - 1. Denso, concentrato. 2. fig. Venire a una conclusione, a un risultato positivo.
qṷajə s.m. - Caglio: sostanza acida di natura animale o anche vegetale o chimica che si aggiunge al latte per farlo coagulare al fine di ottenerne formaggio.
quarantàṷrə s.f. pl. - (eccl.) Nella liturgia cattolica, solenne esposizione del SS. Sacramento all’adorazione dei fedeli per quaranta ore, ovvero il tempo in cui Gesù rimase nel sepolcro prima della resurrezione.
qṷarchjatə p.pass. di qṷarchjà - Incrinato, lesionato.
quartarə dell’olio
qṷartə s.f. [lat. quartus quarta parte]. - Misura per aridi: na qquartə də grànə, 12 kg e ½ di grano; misura di superficie, circa 875 mq di terreno.
quartià
qṷatràrə s.m. [lat reg. quadrum col valore di piccolo]. - Bimbo, ragazzo.
qṷatrëinə s.m. [der. di quattro; propr. «moneta di quattro denari»]. - Soldi, moneta. Espressioni: senza qṷatrëinə nən zə candə massə, senza soldi non si canta messa; qṷatrèinə e ciappə secchə, appeccə lu fèṷchə mezzə all’acquə, soldi e legna asciutta fanno ardere il fuoco in mezzo a l’acqua.
quatrellə s.f., ago grosso e lungo per cucire materassi.
quattrucchjə agg. - Occhialuto, di persona, che porta gli occhiali da vista.
quavàccə s.m. - Gozzo, pomo d’Adamo.
qṷéssə agg. e pron. dimostr. - Questo

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